KALDEWEI, Ahlen, novembre 2020 – KALDEWEI e InteriorPark. si impegnano insieme per realizzare prodotti sostenibili per un’edilizia attenta all'impatto ambientale. La piattaforma leader per l’architettura d’interni sostenibile e per il design circolare e l'azienda perseguono un obiettivo comune: progettare le abitazioni, inclusa la stanza da bagno, impiegando il più possibile materiali naturali al posto della plastica. Nell’intervista Tina Kammer, architetta e co-fondatrice di InteriorPark., risponde a domande sull’innovazione, sulle sfide e sulle visioni dell’edilizia sostenibile.
Con InteriorPark. lei si impegna da oltre 30 anni per l’impiego di materiali sostenibili e naturali, puntando sempre a un design di qualità. Quali sono i punti più importanti nella scelta dei suoi partner? E come decide se inserire nella sua pagina Internet?
Nella scelta dei nostri partner prestiamo attenzione a diversi aspetti, tra i quali la provenienza delle risorse e la loro lavorazione. Inoltre controlliamo se si lavora con materiali naturali o riciclati, quanto sono circolari i prodotti e quanto il circolo virtuoso si chiude nella realtà, dove e da chi è realizzata la produzione, com’è strutturata la produzione dal punto di vista tecnico ambientale E se ci sono altri aspetti sociali perseguiti dall’azienda. In definitiva, un’azienda deve presentarsi in modo autentico e trasparente. Ci sono messaggi di marketing formulati in modo fantastico, che però spesso sono spesso poco indicativi in tema di sostenibilità.
Perché secondo lei è importante puntare sui materiali sostenibili durante una nuova costruzione o una ristrutturazione?
Nel mondo, l’industria edilizia è responsabile per circa un terzo del consumo di risorse naturali. Per questo il potenziale è enorme. Nel lungo periodo non ci sono alternative alla scelta di puntare sulla sostenibilità, semplicemente perché non ci possiamo più permettere l’attuale consumo di risorse. I materiali sostenibili selezionati migliorano enormemente la qualità dell’aria negli ambienti interni ed i consumatori finali ne traggono un vantaggio concreto. Una riflessione che interessa anche le aziende ed i datori di lavoro, perché in ambienti sani le persone si sentono meglio, si concentrano di più, sono più creative e si ammalano più raramente.
Anche nelle stanze da bagno si continua ad utilizzare ancora troppa plastica. Spesso sono al centro dell’attenzione le confezioni di shampoo o di gel per doccia, tubetti di dentifricio ecc., mentre un problema molto meno considerato è quello dell’arredo bagno stesso. Quali materiali danneggiano l’ambiente e quali sono invece consigliati per la realizzazione di bagni sostenibili ed esteticamente piacevoli?
Non c’è una risposta semplice e valida per ogni aspetto della questione. Se ad esempio una vasca da bagno fosse realizzata in una plastica pura, che potesse poi essere reintrodotta nel ciclo produttivo, allora anche l’utilizzo di questo materiale potrebbe avere senso. Ma l’acciaio smaltato è già, di per sé, un materiale riciclabile e quindi estremamente sostenibile. In ogni caso il ciclo dei materiali deve chiudersi, affinché questo aspetto positivo possa essere utile.
Gli imballaggi e le sostanze contenute nei detergenti costituiscono un grande problema, non solo a causa delle confezioni in plastica, ma anche perché il prodotto stesso molto spesso contiene microplastiche, che ormai vengono ritrovate anche nell’angolo più remoto del pianeta, persino negli abissi marini. La tendenza di utilizzare prodotti per la cura del corpo sostenibili spinge verso i saponi solidi, le cui sostanze attive possono essere confezionate in modo sostenibile.
Le soluzioni per il bagno in sostanze acriliche sono riciclabili solo a certe condizioni. Per questo sempre più committenti e project manager puntano sull’acciaio smaltato in quanto particolarmente sostenibile. Quali vantaggi hanno, a suo modo di vedere, le docce, le vasche da bagno ed i lavabi in acciaio smaltato?
Le soluzioni per il bagno in acciaio smaltato sono di alta qualità, sono facili da pulire ed hanno un lungo ciclo di vita. Dopo il suo utilizzo, il materiale può essere fuso e riutilizzato per creare un altro pezzo di arredo bagno di qualità. L’importante è completare il ciclo e far sì che questo aspetto sostenibile comprenda tutti gli aspetti della produzione e venga garantito anche nella logistica e considerato nella definizione del modello di business. L’adozione di questi principi rappresenta per molte imprese una sfida.
Come valuta nella società contemporanea la volontà di puntare su soluzioni sostenibili nel settore edilizio? C’è una tendenza diffusa in questo senso?
C’è. Definitivamente. Ma questa tendenza si diffonde troppo lentamente. Lo stimolo, anche da parte della politica, verso la scelta di soluzioni sostenibili, non è sufficiente. I committenti devono avere un vantaggio se scelgono di effettuare maggiori investimenti iniziali che si ammortizzano nel medio termine con l’utilizzo dei prodotti.
Come valuta la consapevolezza dei consumatori in tema di soluzioni sostenibili per il bagno? Ha la sensazione che in questo settore sia stato fatto un lavoro di divulgazione sufficiente?
Per i consumatori non è facile confrontare in modo approfondito le diverse alternative in ogni decisione d’acquisto, in modo da riuscire poi a fare la scelta giusta. I diversi attori sul mercato devono continuare a comunicare. Assieme ai nostri partner, noi aiutiamo i consumatori ad orientarsi nella giungla di prodotti che gli vengono offerti. Essere sostenibili e al tempo stesso attenti allo stile funziona benissimo!
Cosa spaventa, secondo lei, i consumatori quando si parla di edilizia sostenibile? E quali aspetti a favore delle alternative sostenibili dovrebbero considerare i consumatori nelle loro decisioni?
I consumatori in genere scelgono per sé e per la loro famiglia e talvolta, per alcuni settori ci sono sovvenzioni o agevolazioni fiscali. L’effetto dell’edilizia sostenibile negli ambienti interni sarà perfettamente percepibile, perché migliora sensibilmente la qualità dell’aria. Tutto ciò che ci circonda rilascia sostanze nell'aria, siamo circondati da una molteplicità di emissioni che si diffondono nell’atmosfera. Minori e meno tossiche sono, meglio sarà per il nostro benessere e la nostra salute.
Guardiamo 20 anni in avanti nel nostro futuro: come immagina gli edifici e le strutture di domani, per quanto riguarda la loro costruzione ed al loro design?
Bella domanda! Immaginiamo che gli edifici siano costruiti in modo da poter essere scomposti nelle loro singole parti e che queste possano essere riportate nel ciclo dei materiali, come se un si trattasse quasi di un magazzino di materiali. Lo stesso vale per gli oggetti di arredamento. Qui c’è ancora un ulteriore aspetto: si spera, in futuro, che molte cose non dovranno essere acquistate , ma che si sia sempre più l’opzione di prenderle in leasing. Questo significa che saranno curate e manutenute dal produttore: se si rompono o quando termina il loro ciclo vitale, il produttore le riporta nel ciclo dei materiali e le sostituisce con nuovi prodotti.
Fonte: Franz KALDEWEI GmbH & Co. KG. Si prega di inviare giustificativo.